Milano, mercato dei negozi in ripresa con rialzi in zona Darsena
Chi deve affittare o comprare un locale punta ancora sulle zone di passaggio e spazi non superiori ai cento metri quadri. Rendimenti attesi tra il 7 e 8 per cento annuo lordo.
Stefania Aoi
È tempo di saldi e gli italiani stanno facendo shopping e spendendo in linea con l’anno scorso. Un segnale che lascia ben sperare i commercianti e chi fa affari con loro, affittando immobili commerciali o vendendoli. Persino a Milano le zone che hanno risentito meno di altre della crisi sono quelle più centrali, le vie dello shopping. Qui si continuano ad affittare e a vendere negozi, locali per ristoranti.
Per i negozi, le zone più interessanti del momento sono quella di corso Vercelli, via Belfiore, via Marghera, piazza De Angeli ovvero le vie dello shopping più importanti dopo quelle del centro. A ricercarle sono i grandi marchi della moda. I canoni di locazione qui vanno da un minimo di 500 euro al metro quadro annuo per toccare canoni top di 800-1000 euro. I prezzi di vendita possono arrivare a 18 mila euro al metro quadro.
Nelle vie laterali i canoni di locazione crollano a 200 euro al metro quadro annuo, i prezzi a 6mila euro. Nelle vie non di passaggio la richiesta è molto bassa e quasi sempre il locale commerciale è destinato ad essere utilizzato come ufficio oppure per insediare attività che non necessitano di passaggio. I valori immobiliari scendono a 250 euro. Ci sono poi zone riqualificate per l’Expo che stanno dando buoni risultati con quotazioni in rialzo. È il caso della Darsena e di via col di Lana. Qui si cercano soprattutto spazi per la ristorazione, anche se il fenomeno si è un po’ affievolito dopo la fine dell’esposizione universale.
“Contrariamente a quanto accadeva qualche anno fa l’attenzione dei clienti si concentra su tutte quelle arterie ad alto passaggio come ad esempio corso San Gottardo”, spiega Fabiana Megliola, responsabile dell’ufficio studi del gruppo Tecnocasa. Non ci sono più attività disposte ad adattarsi alle vie trasversali e di basso passaggio. Si sceglie di pagare un canone più elevato pur di garantirsi però una maggiore visibilità.
A comprare gli immobili commerciali sono in genere privati o società immobiliare che preferiscono i tagli dai 50 ai 100 metri quadri e chiedono quasi sempre che si possa installare una canna fumaria al fine di ampliare le potenzialità del negozio. Il rendimento atteso per queste attività va dal 7 all’8 per cento annuo lordo, percentuale che si abbassa al 5-6 per cento nelle zone centrali a causa della quasi assenza di turn over.
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