Case, nel 2017 compravendite in aumento dell’8 per cento
Secondo il rapporto Rur continueranno a scendere i prezzi tra l’1 e il 2,5 per cento. Ma potrebbero crescere quelli degli appartamenti nelle zne centrali della città per via della domanda in aumento.
Stefania Aoi
Circa 520mila compravendite nel 2016 e un aumento tra il 5 e l’8 per cento quest’anno. Sono queste le stime fatte dal rapporto Rur, specializzato in economia urbana, per il comparto residenziale. Rur ha preso a campione 133 professionisti e top player del settore immobiliare tra la fine e l’inizio del nuovo anno. Ma se le compravendite salgono è probabile che i prezzi continueranno invece a scendere fra l’1 e il 2,5 per cento. Per poi ricominciare a salire dal 2018 fino al 2020.
Non tutte le case rischiano di perdere valore. A crescere di più saranno soprattutto le abitazioni in area centrale che per un intervistato su tre dovrebbero veder aumentare i prezzi nel 2017. Infatti dopo la grande espansione ultra periferica, la domanda potenziale, stimata in circa 950mila famiglie nel 2016, cerca di rientrare nei quartieri urbani. Centrali nella scelta dell’appartamento la qualità tecnologica dell’immobile, i consumi energetici, i costi di manutenzione e gestione. Ad aiutare la ripresa del mercato immobiliare c’è stato il più facile accesso al credito. Nei primi nove mesi del 2016, scrivono dall’ufficio studi della società Tecnocasa, anche se con una crescita a tassi inferiori rispetto al 2015, “le erogazioni di mutui (comprese le surroghe) hanno superano i 35 miliardi di euro (nel 2015 erano 30 miliardi)”. Merito delle politiche della Banca centrale europea.
Gli immobili per l’impresa continuano a non trovare acquirenti. Le compravendite di uffici nel 2016 si sono dimezzate rispetto al 2008. In calo anche nel commerciale e nel settore dei capannoni industriali. "Probabilmente anche in Italia si dovranno ripensare, come a livello internazionale, le opportunità d’investimento superando la triade direzionale-commerciale-uffici. I settori che richiedono maggiore spazio saranno sempre più quelli rispondenti ai nuovi bisogni e stili di vita, come sanità, farmaceutica, istruzione, logistica per l’e-commerce, data center, e tutta la filiera turistico culturale comprensiva di food e agroalimentare", conclude il rapporto Rur.
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