Casa, per gli agenti immobiliari il mercato è in ripresa
Termometro dell’andamento delle compravendite, sono sempre meno le agenzie che lamentano una riduzione dei prezzi delle abitazioni. Otto su dieci hanno venduto un appartamento tra aprile e giugno.
Stefania Aoi
Sono ottimisti gli agenti immobiliari italiani che continuano a parlare di un mercato del mattone in miglioramento. È questo quanto rivela l’ultimo sondaggio congiunturale pubblicato da Banca d’Italia, Tecnoborsa e Agenzia delle Entrate. Tra aprile e giugno, secondo l’indagine, sono per esempio diminuiti i professionisti che denunciano una riduzione dei prezzi delle abitazioni: poco più di 4 su dieci invece che i 6 su dieci di un anno fa. Così, anche se a luglio il numero di potenziali acquirenti è calato rispetto al trimestre precedente, non c’è stato nessuno sconcerto, quanto la consapevolezza che si è trattato di un fenomeno dovuto all’avanzare dell’estate e all’arrivo delle vacanze. Gli italiani in generale stanno continuando a comprare casa, anche grazie alle banche che hanno allargato i cordoni della borsa, rendendo più facile accedere al mutuo.
Otto agenzie immobiliari su dieci, delle oltre mille prese a campione dal sondaggio, hanno venduto tra aprile, maggio e giugno almeno un’abitazione. Un dato in aumento rispetto al trimestre precedente. Non mancano però gli agenti che hanno perso l’incarico a causa della difficoltà di mettere d’accordo i venditori con i potenziali acquirenti sul prezzo. Secondo molti proprietari si tratta spesso di cifre ancora troppo basse. Mentre secondo gli interessati le abitazioni hanno costi ancora alti. Anche per questa difficoltà si è allungato il tempo medio intercorso tra l’affidamento del mandato e la vendita dell’immobile, cresciuto a 9,6 mesi dai 9,4 del secondo trimestre del 2015.
Ma quali sono le aspettative per luglio, agosto e settembre? Secondo gli agenti immobiliari, anche in questo caso, la situazione è in miglioramento rispetto allo stesso periodo del 2015: il saldo fra attese di miglioramento e peggioramento continua a essere positivo, seppure in riduzione rispetto alla rilevazione di aprile (a 28 punti percentuali, da 46,4). Tale dato, se però confrontato con un anno fa, risulta superiore di quasi sei punti.
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